Casalinghe in grembiule: dove eravamo rimasti?

Ho amato alla follia questo indumento oramai desuto, li ho avuti in dote da mamma e nonne, ne ho acquistati a bizzeffe negli anni con colori e fogge allegre. Grembiuli per ogni occasione: dal classico pranzo di Natale alla sfoglia da preparare senza imbiancarsi come Babbo Natale<img src="https://fabianaschianchi.wordpress.com/wp-content/uploads/2015/09/babbonatale.gif?w=300" alt="babbonatale" width="300" height="240" class="alignnone size-medium wp-image-8874". Ero una casalinga alle prime armi subito dopo aver abbandonato il mio impiego in banca,dove grembiuli non ne servivano, divise nemmeno e noi bancarie per caso sfilavamo ogni giorno come modelle da red carpet! I clienti apprezzavano molto l'eleganza che trasudava da ogni nostra mise, o outfite per dirla all'era moderna! La messa in piega fresca di parrucchiere, i tacchi alti, l'andatura traballante come la Borsa quando oscilla di qua e di là ,eravamo osservate sin nel più piccolo dettaglio dagli occhi attenti di chi entrava nell'allora tempi odel dio danaro. La nostra clientela, osservava in special modo le mani che fossero con lo smalto, senza unghie smangiucchiate, morbide di crema vellutante e che fossero ben asciutte quando ci scambiavamo un segno di pace con esse. Le mani come già scrissi in un mio post di qualche tempo fa dicono moltissimo di noi. Quelle di un'impiegato/a sono sempre in primo piano, dovendo maneggiare soldi ed assegni, scrivendo molto e aggiungo gesticolando pure tantissimo, atteggiamento questo tipico di noi Italiani del buon comando. I clienti della banca presso la quale lavoravo, quelli più attenti ed esigenti capivano anche da un semplice paio di occhiaia, se in quel giorno avrebbero strappato mezzo punto in più sul tasso del conto corrente.Non era d'obbligo la divisa come dovrebbe essere proprio per focalizzare l'attenzione sulla serietà e sulla professionalità della persona e non sull'aspetto fisico o i tipi di tubini che si indossano. Non era d’obbligo nemmeno il classicissimo tailleur blu,nero fumo di Londra o grigio formato da giacca, gonna(o pantalone) e camicetta bianca, perciò potevamo dare libero sfogo alla moda, usando tutta la biancheria riposta nei nostri armadi e divertendoci a cambiare d’abito ogni giorno. In questo modo l’approccio mattutino al nostro gradevole seppur ripetitivo lavoro, risultava molto più gradevole e distensivo, nonostante in alcune giornate ci fossero code di clienti come dovessero fare il check in dentro un aeroporto.Naturalmente sopra all’abito, collane, orecchini, braccialetto, occhiali, borsa, scarpe, foulard e gli accessori più glam: insomma pareva proprio di assistere a sfilate di moda in diretta all’interno degli angusti locali di una altrettanto antipatica ed angusta banca. Dando poi le dimissioni e ricominciando da dove avevo interrotto, non mi ricordavo più come si cuoceva un uomo al tegamino, non sapevo stirare, non conoscevo i programmi della lavatrice, non cambiavo le lenzuola e se ci provavo ne mettevo una di un colore e l’altra di un altro! Per i bagni poi non ne parliamo! Per un capoufficio cassieri di una nota e stimata Banca della mia città , sapere in giro che Fabiana Schianchi, “cassiera scelta”, come mi chiamavano i colleghi in modo simpatico, puliva ed igienizzava bagni…boite noel
Sarebbe stato un disonore tremendo! L’unica cosa che sapevo fare bene ,era quella di lasciare le consegne scritte alla signora che veniva a casa mia e lavorava al mio posto svolgendo tutte le faccende domestiche. <span Questo per circa venticinque anni, anni nei quali, io donna in corriera ma mai in carriera…perché forse, avrei dovuto provare diversi materassi, correvo come una trottola e trascorrevo anche otto/dieci ore in banca lontano dai figli, dalle mie attività preferite, dalle mie ambizioni, lontano da me stessa per recitare un ruolo che mi portava in casa uno stipendio che faceva gola a parecchie persone! Devo dire in tutta sincerità che ho recitato bene questo importante ruolo finché ce l'ho fatta, sono stata sempre ligia e precisa alle regole e, come mi piace sottolineare non ho voluto fare ulteriori carriere altrimenti non sarei più tornata a casa la sera dai miei amori. Una volta tolti gli abiti da sera, indossati di giorno per andare in banca e  rassegnate le mie agognate dimissioni, ho cominciato a trasformarmi inuna casalinga di modesta gittata, nascondendomi dentro grembiuli impossibili, raccogliendo i capelli dentro a “retine” o cuffie per non rovinare la pettinatura. Smessi i tacchi alti mortificavo i miei piedim dentro a ciabatte da nonna Abelarda o con forme di animali di peluche grandi come il mio torace! La cosa più triste e disdicevole per me era i lfatto di non dovermi svegliare venti minuti prima per “adornarmi e curare il maquillage in modo egregio”!. tanto devo rimanere in casa mi basta solo la crema protettiva ed il burro cacao” mi dicevo, ed il magone misto ad un senso d’inutilità cresceva di giorno in giorno. Con il passare del tempo e mio marito che mi osservava con occhio “schifato” compresi che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Non capivo perché in banca ero attrice e soubrette, pur facendo il mio lavoro in modo (dicevano!) impeccabile e a casa ero diventata una specie di badante o colf, per di più sciatta e trascurata, con tutto l’amore che provo per la categoria! Ma così non andava bene di sicuro! Dovevo reinventarmi e cambiare atteggiamento mentale, altrimenti la scelta dolorosa seppur necessaria delle dimissioni si sarebbe rivelata un doppio flop: e per lo stipendio mancante e per la frustrazione mista al senso di inutilità che provavo dentro di me. Applicai perciò gli stessi principi e le stesse modalità di quando lavoravo fuori casa. Tolsi di torno e dalla mie persona tutti i grembiuli, li riposi negli appositi bauli con le cuffiette in coordinato in ricordo di come eravamo, e >se li vorrà mia figlia in dote, beh peggio per lei! Iniziai ad indossare pantaloni e camicetta, comodi s’intende! Abolite tutte le tute informi, i maglioni e le felpe di tre taglie in più, nell’errata convinzione che se ero vestita comoda e larga svolgevo meglio le mie attività. Negli ultimi tempi dal momento che non sono più casalinga, ma Dirigente di Famiglia di Primo livello ho abolito tutto ciò che possa essere riconducibile ad una casalinga, sola, depressa, frustrata, non appagata e non pagata! perchè non è così, mi sento allegra e soddisfatta, mi vedo curata e vestita in modo comodo ma sfizioso, mio marito mi guarda con occhi sensuali e anche io quando vado allo specchio trovo una Fabiana rinnovata che sta andando al suo lavoro, curata e di bell’aspetto! Tutte noi dovremmo fare così, come l’ultima signora che veniva ad aiutarmi nelle faccende più faticose e si presentava il mattino alle 07.30 vestita di tutto punto, truccatissima e con la nail art alle mani! Oserei dire che quel tipo di lavoro non faceva però per lei: ci vuole misura in tutto ciò che si compie! In estate mentre cucino o stiro, rassetto e lucido, niente pantaloni ma abitini leggeri e corti oppure un’allegra gonnellina ed un top.Le ciabatte sciatte e coatte? Mai più ciabatte, pantofole, pianelle o carcasse…. solo se andrò all’ospedale le calzerò! Queste calzature oramai in disuso ed obsolete producono, tra le altre cose, un odioso rumore e si evince che una donna è in ciabatte, dallo “sciabattamento” rumoroso, lento ed inadeguato, classico delle casalinghe vecchio stampo in grembiule, che camminano ancora sopra alle “pattine” di lana e feltro per non lasciare i segni sul pavimento. Ho iniziato ad indossare ciabattine infradito allegre ed eleganti, oppure sandali bassi aperti sul davanti come se dovessi uscire di casa, ma sempre frizzanti e colorati! Nell’autunno inverno invece, scarpe da ginnastica particolari o mocassini bassi e comodi, ma con certe fattezze, non quelli che indossava la mia bis nonna ai funerali delle prozie. Per il trucco invece non Moira Orfei, ma un filo di blush ed una passata di rossetto non me la toglie nessuno!Anche se nessuno mi vedrà perché dovrò rimanere in casa tutta la mattina da sola. Lo smalto? Ora e per sempre nei secoli dei secoli, usando quello semi permanente a prova di lavaggi di piatti senza guanti o lavaggi di biancheria particolare e delicata che devo lavare a mano! Per quanto riguarda l’acconciatura i capelli cerco di tenerli sempre in ordine andando una volta dalla parrucchiera e lavandoli io stessa una/due volte la settimana. Se proprio c’è umidità allora li raduno in un’allegra e lunga coda di cavallo con fermagli ed elastici non anonimi, ma che trasmettano a me prima che agli altri, il buonumore! E’ fondamentale l’aspetto fisico e l’abbigliamento, nonché quel minimo di trucco e la pettinatura, per sentirsi utili, importanti, efficaci, ancora capaci di rendere agli altri un servizio anche se si tratta di lucidare l’argenteria o i vetri di casa. L’aspetto emotivo e l’impatto che i nostri sensi hanno nel vederci carine, senza grembiule ed un poco attraenti è fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi tipo di mansione, siamo donne perbacco ed anche l’occhio (nostro!) vuole la sua parte.Dobbiamo volerci bene, dobbiamo sentire che stiamo bene con noi stesse e l’aspetto fisico conta molto in questi casi: se non siamo noi le prime corteggiatrici di noi stesse, se non siamo noi a farci i complimenti per prime, chi mai li farà al posto nostro?  Essere pronta ogni mattina come se dovessi ancora recarmi fuori casa, è il primo lascia passare per essere appagata e sorridentie Il resto verrà spontaneo anche se non siamo solo noi con il nostro portamento a rendere bello ed interessante il lavoro della vera ed autentica Dirigente di Famiglia.

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