Abbiamo trattato l’ampio e complesso mondo delle coppie regolarmente sposate, con tanto di firme regolamentari apposte sui registri di Municipio e Chiesa. Abbiamo notato e studiato le gravi conseguenze che può avere il mancato rispetto dei patti di fedeltà, che cosa o chi può far nascere un tradimento perpetuato e reiterato nel tempo. Ne abbiamo esaminato le varie motivazioni, tutte contestabili dal punto di vista etico e morale, non contestabili secondo lo stato d’animo di chi li vive e le prova in prima persona. Abbiamo osservato quali sono le strade che inducono uno dei due componenti a tradire, abbiamo sempre tenuto puntato l’obiettivo, sull’errata ed ancestrale convinzione che l’uomo può mancare di rispetto ed è perdonato o tollerato.Se invece a farlo è la donna, questa è donna di facili costumi, ed anche questo lo abbiamo preso in considerazione. Ricordiamo il bellissimo romanzo classico, pubblicato per la prima volta nel 1850, scritto da Nathaniel Hawthorne da cui fu tratto l’altrettanto film, “La lettera scarlatta”. La protagonista, Hester Prynne, dà alla luce una bimba, concepita con il reverendo del paese, Dimmesdale, teologo e grande oratore, eccezionale curatore di anime tristi, ma pur sempre uomo. Intrattiene questa relazione tutt’altro che platonica, mentre il marito è assente per lavoro. Dopo il processo per adulterio, dopo il pubblico ludibrio, dovrà indossare la lettera “A” sul petto, che sta per adultera. La storia è identica a mille storie di oggi, dove in ufficio si forma il più alto numero di coppie clandestine, che nella puasa pranzo o con la scusa di riunioni serali pre o dopo cena, consumano il loro amore proibito. Nulla di originale, situazioni già viste e vissute dalle coppie un millennio fa, forse nei fienili e nelle stalle, nei bordelli, come oggi, anno 2014, negli uffici, nei motel, in case private,negli alberghi sul lago, al mare e via dicendo. Devo dire che l’argomento ha suscitato parecchio interesse: il picco di lettura ha superato di gran lunga le statistiche rispetto ai simpatici post delle “casalinghe in grembiule” ! Molti commenti sono stati fatti, parecchi anche in via privata, chi non si è voluto esporre pubblicamente o privatamente son sicura che lo ha fatto solo mentalmente. Forse qualcuno/a, si è ritrovato/a in determinate situazioni, ma indubbiamente un parere unanime mi pare di averlo colto: in tutte le situazioni di mancanza di fedeltà reciproca, che questa porti ad avere un nuovo figlio oppure no, qualunque sia la causa che abbia condotto la coppia ad allontanarsi, esse sono motivazioni tristi, complicate da sviscerare e dolorosissime le conseguenze e gli scenari che si prospettano. Il matrimonio è un patto fondato sull’amore, sul rispetto, sull’aiuto morale e fisico reciproco, “in salute ed in malattia”, sulla stima, sulla condivisione di un percorso da farsi insieme per migliorarsi e per aiutare la coppia a crescere. Se viene a mancare uno di questi ingredienti, la coppia non è più coppia, l’ unione vacilla, trema ed è destinata quasi sicuramente allo scioglimento. Oppure diventa un’altra spiacevole e pesante recita da portare avanti, ma non più coppia. Troppe volte un matrimonio lo si porta avanti per non ammettere un fallimento, per non perdere la stima degli amici e parenti, per essere all’altezza del ruolo che si ricopre sul lavoro, ma è una menzogna, un’emerita bugia condotta magistralmente! In altri casi invece, si stabilisce un nuovo patto, all’interno della coppia dove l’uno, lascia libera l’altra di avere un nuovo/a partner pur continuando ad abitare sotto lo stesso tetto e continuando ad andare nello stesso letto ogni sera. Come si possa fare, me lo sto ancora chiedendo, ma non è mio compito giudicare, il mio compito si basa sull’osservazione dei fatti e sullo scriverlo come meglio riesco, più in là per ora, non mi sento di andare. Naturalmente anch’io ho le mie idee ben precise, i miei parametri di pensiero e le mie esperienze personali, che gelosamente custodisco dentro al mio cuore. Il mio salotto è stato costruito e pensato per lasciare la parola a voi. Continua a leggere “Tradimenti maschili e femminili: conclusioni finali.”