Scuola: linfa vitale per il futuro dei nostri figli.

Ho letto con piacere  e condivisione piena, l’ultima lettera scritta dalla signora Corvini Ione, pubblicata qualche giorno fa in questo spazio a disposizione di Noi Reggiani. Non conosco personalmente questa gentile signora, ma trovo in Lei (forse un’insegnante?!) diversi punti in comune con i miei pensieri, sempre rivolti al futuro e in special modo a quello dei nostri poveri figlioli. E per poveri non intendo dal punto di vista finanziario, per ora. Domenica anch’ io, controvoglia, arrabbiata e confusa sono andata a “depositare l’uovo” dentro un’urna spoglia e triste, scarna di ideali e di voglia di guarire. Un’urna che nulla aveva a che vedere con quel piccolo nido privato, dove ognuno dovrebbe con fierezza, esprimere il proprio pensiero politico. Un’urna cineraria che mi incuteva sgomento, intrisa e satura sin nelle pieghe della logora tendina, di urla e scenette improvvisate da coloro che auspicavano, anche la mia crocetta. Ho vacillato non lo nego, non sapevo dove mettere quella “per” con la matita da restituire: ho avuto paura, sentivo che ancora tanta confusione mi avrebbe atteso. Sono sincera: sino a sabato sera, avrei voluto depositare le armi: per la prima volta da quando vado ad esprimere il mio voto ho provato fortissimo il senso di “schifo e nausea” per tutti quei volti recitanti malamente ognuno la propria parte, ancora capaci di confondere le mie già molto confuse idee… Non so se anche le vostre idee siano ancora oggi, salde e chiare come un tempo.  Poi mi sono fatta forza guardando le fotografie dei miei figli: da quelle classiche della nascita in ospedale, sino alle più recenti, dove è evidente il percorso e gli anni che sono passati. Che cosa li aspetterà domani, al di là di quella paurosa e ambigua urna? Mi rattristo al sol vedere e constatare che davanti alla Scuola Elementare frequentata da mia figlia minore, tutti noi genitori siamo sempre di corsa, di fretta, in ritardo, con l’auto parcheggiata in divieto di sosta e ci guardiamo ostili. I nostri visi sono tirati e stanchi di correre, quella vena nella tempia che pulsa e si colora di un viola acceso, tutti con la smania di andarcene ognuno al proprio destino, come se temessimo di non  ritrovare più la retta via e la seggiola che ci attende. Ma quanto è pericoloso e distruttivo il carosello che stanno facendo i Potenti del Pianeta: stanno sperimentando con noi, povere pedine la tanto temuta roulette russa facendoci correre sulla giostra come fa il criceto! Cara signora Corvini, ci dia un flebile suggerimento su come impostare un progetto ambizioso che dia serenità e uno spiraglio di occupazione, che parta come dice lei dalle scuole.  Non ci dobbiamo solo limitare a formare “capannelli” di chiacchiere fatue ed inutili, dove si conversa spesso di compleanni, corsi di danza e tennis, gitarelle fuori porta, che per carità! sono attività  importantissime e gioiose, ma bisogna andare oltre la punta del nostro naso. Occorre trovare uno spazio temporale per parlare a voce alta e chiara, insieme agli Insegnanti linfa vitale per i nostri bambini, chiediamo a loro consiglio e rispondiamo alle domande che ci vengono poste. Se noi genitori non ci apriamo, ma ci ignoriamo facendo finta che vada tutto per il meglio, facendoci solo sorrisini di circostanza, se non chiediamo che la Scuola sia sempre aperta e a disposizione di alunni, genitori, Parroci, forze dell’Ordine, Motivatori sportivi, medici, volontari, cuochi… ditemi da dove arriverà la spinta e l’energia che potrebbe risollevare il nostro Paese! Cari amici a questo punto del gioco, dove si sono ribaltati tutti gli schemi e non ci sono più regole, è ancora piu’ importante l’edificio scolastico sempre aperto e con la luce accesa: a voi la prossima mossa.

Fabiana Schianchi Ugoletti.

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