AAA cercasi telefoni disperatamente!

Il  post che scriverò ora è di fondamentale importanza! E’ una richiesta di Alice Aurora e con la pagella strepitosa che ha avuto, non posso non esaudirla! Da un pò di tempo a questa parte ha iniziato una collezione(da chi avrà preso??) di telefoni di ogni tipo, marca, modello e  colore. Naturalmente non funzionanti! Se ne avete in un cassetto e non lo usate più ,ma volete buttarlo via o portarlo all’isola ecologica Alice sarà molto felice di riceverlo! Speditelo al nostro indirizzo di montagna:Alice in cambio vi manderà via posta, bozzetti di abiti a seconda della vostra richiesta. Ella è molto brava a disegnare e da grande vorrà fare la scuola per stiliste! Mi raccomando: mandatene tantissimi, anche quelli più vecchi o rotti!!

Il mio comò.

E’ rimasto a casa, come un pezzo di me stessa.Forse è il pezzo più importante rimasto a Canali, incastrato tra i suoi affetti viventi e non. Anche se sono ad un’ora di distanza con il corpo, la mia mente ed il mio cuore aleggiano come spiriti vivi e parlanti tra le mie mura domestiche che ritroverò ridenti, alla fine dell’estate. Il mio comò è semplice e lineare, come il resto della camera da letto. E’ di ciliegio e, contrariamente a tutti gli altri arredi rappresenta la parte di me più semplice e pulita. La parte più vera di Fabiana Schianchi, quella nuda senza orpelli e senza arzigogoli. La parte credo migliore, ma anche quella più vulnerabile e sensibile alle scosse telluriche della vita stessa. Il comò rappresenta il fulcro della mia camera da letto, stanza della quale sono gelosissima, inaccessibile anche ai miei figli, se non per necessità reali. La  stanza è assai grande e spaziosa, contiene anche il mio piccolo studiolo per scrivere e creare. E’accessibile solo a mio marito, per forza di cose e di firme. Questo semplicissimo basso comò è a otto cassetti: quattro per parte. Degli otto io da sola ne occupo sei, i rimanenti due sono per mio marito. Il comò ospita un vassoio di Sheffield Inglese, molto largo e lungo.Grandi manici ad orecchie lo completano ed è “ricamato” nei bordi e cesellato interamente a mano. Il vassoio che è ospitato dal comò, ospita a sua volta una delle foto che amo maggiormente, ed è quella dei miei due amori fotografatila sera della Vigilia di Natale del 2008, mentre Riccardo misura la maglietta di Winnie the Pooh sul torace di Aliceaurora.
C’è anche l’immancabile foto del Grande Puffo, cioè papà Antonio che tiene in braccio Alice. Più sotto un sassolino chiamatorosa del deserto, preso da mio marito in un altro viaggio, con altre persone, in un’altra vita. Di fianco alla rosa, due stelle marinepescate in un fondale in Calabria da mio figlio. Me le regalò anni orsono. Siamo io e lui intrecciati, il pensiero per me fu meraviglioso! Ma il gesto non era lecito, dato che le stelle marine non si possono raccogliere perchè sono patrimonio dell’Umanità, essendo in via d’estinzione. Accanto,la Madonnina del Battesimo di Alice Aurora che mi protegge sempre. O meglio, ogni qualvolta lo merito per davvero. Sopra al comò è appoggiata una cornice di legno dorato, eseguita nell’ottocento, che si rifà ai fasti barocchi del settecento.Il vetro è molato ed è al mercurio la lavorazione del legno è sontuosamente arzigogolata ed in queste foto non si vede la cimasa, che termina con una specie di punta a torre!Non è un errore tecnico, anche questa volta è questione di prospettive e di larghe vedute. Si è rotto il patto del Nazzareno, ed io non voglio vedere la fine della specchiera, ma desidero solo immaginarla ora che sono lontana da lei. Così come mi piacciono molto i fiori di campagna e le spighe di grano che ho raccolto, in segno beneaugurante di prosperità, amore, affetto e dedizione. Raccolgo i fiori durante  la mia camminata mattutina, poi li assemblo nel vaso che più mi attira in quel momento! Nel vaso ci sono anche i “cagnetti” gialli, chiamati comunemente così, ma in realtà si chiamano duroni o ciliegie gialle di Vignola. Quel pomeriggio di Giugno scelsi un vaso molto prezioso,con la forma ad anfora allungata, decorato in oro zecchino, le orecchie sono arricciate nella parte finale. Fa parte di una delle mie collezioni ed è della di una nota e conosciutissima casa di porcellane tedesche:/rosenthal.jpg?w=300″ alt=”rosenthal.jpg” width=”300″ height=”158″ />‘azienda tedesca produttrice di porcellane e articoli per la tavola, fondata nel 1879 a Selb, in Baviera. L’azienda, che nel corso del tempo ha acquisito i marchi Thomas e Hutschenreuther, dal 2009 è di proprietà dell’italiana Sambonet Paderno Industrie.Nella mia camera da letto vivo, dormo, lavoro, creo, dormo e riposo, mangio e faccio ginnastica, pulisco, sgombro armadi e faccio decluttering, scrivo i miei articoli e ricevo le amiche. A volte piango, spesso prego, leggo libri e riviste, guardo la televisione e faccio l’amore. Sono azioni che all’apparenza potrebbero risultarvi banali e scontate ma per me non lo sono, sono gesti miei intimi banalmente preziosi che di solito compio da sola, senza l’intervento di altre persone. Di solito. Sono perciò molto gelosa di questo spazio largo sei per cinque metri, molto arieggiato e fresco. cartolineeangelicakauffman 032Sopra ” la busta nuziale”, trattasi dell’antesignana del trolley o beauty case, come nel film “Caccia al ladro”, dove una meravigliosa Ingrid Bergman teneva dentro ad una pochette minuscola una vaporosissima camicia da notte! Questa busta della sposa serviva per contenere la camicia da notte e la vestaglia per la prima notte di Nozze ed è un regalo (molto gradito!)di mia suocera Luigina Genitoni, che la ricevette in regalo da sua suocera. Che a sua volta l’ebbe in dote dalla suocera. Il tessuto è voile leggerissimo, non è rovinata in sessun punto ed è una biancheria di grande pregio per la particolartià dei disegni a cestino. Il punto è punto ombra, e la ricamatrice fu molto precisa nell’effettuare questo capolavoro! Anni fa pensai di metterla in quadro “sotto vetro” affinchè non si sgualgisca mai.cartolineeangelicakauffman 036 cartolineeangelicakauffman 033cartolineeangelicakauffman 034Le pareti della mia stanza della vita sono lilla, gli ultimi tre quadri sono stati ricamati da me a mezzo punto e s’intitolano: In attesa di Riccardo, con amore mamma (anno 1994), Il girotondo delle rose.(anno 1990), Caccia alla volpe(anno 1996).

La famiglia si allarga.

ilmiocomò' 001Fa sempre piacere, enormemente piacere constatare che anche nel periodo estivo, invece di andare a prendere il sole altrove o dedicarsi ad attività all’aria aperta, qualche anima buona decide d’iscriversi al mio salotto! Ma l’una non esclude l’altra attività: siamo animali umani poliedrici e rutilanti e magari, da sotto l’ombrellone con il gelato in una mano ed il computer nell’altra decidiamo di scorrere qualche notizia sprint. Dai monti Emiliani con fresco e sole che vanno a braccetto. Questo elegante giovanotto  TONYM3

con la rosa a stelo lungo e lo sguardo timidamente basso, si chiama:Tony, ed il suo blog è: https://tonym3.wordpress.com/. Da quel poco che per ora ho visto è un amante della musica e si definisce Musicista nel cuore, creatore di suoni. E’ una bella presentazione e faremo sicuramente amicizia. Amo anche io i suoni e la musica, mi scaldano spesso il cuore ed ho il brutto vizio d’imaprare a memoria tutte le canzoni e di ricordare anche quelle di mezzo secolO fa! Le altre nuove persone che sono approdate qua da me, sono una specie di Team della cucina e si chiamano:Gaetano Buquicchio  lorellascarati Lorella Scarati. Insieme formano il succulento blog:SALEgaetanobuquicchioSALEQUANTOBASTA.SQUANTOBASTA! PENSO CHE AVRO’ MOLTISSIMO DA IMPARARE DAL LORO SPAZIO AMANDO MOLTO LA CUCINA E LE STORIE CHE NE POSSONO NASCERE, TRA UN PIATTO, UNA PENTOLA ED UN PROFUMO DI PIZZA OPPURE UN AROMA DEL TORTINO RUSTICO DEL CONTADINO.

La strada dei miracoli é interrotta(parte seconda).

Madonna delle rose di San Damiano (PC)16 ottobre 1964. San Damiano è sita nella pianura padana, ai piedi delle prime colline dell’Appennino vicinissima ad un aeroporto militare, qui Mamma Rosa Quattrini Buzzini, con l’aiuto di Padre Pio sarà visitata dalla Vergine in carne ed ossa e riceverà messaggi per salvare tutti gli uomini, soprattutto prepararli alla grande tribolazione donando un acqua miracolosa...Contagiata da mia madre, all’epoca dei fatti piuttosto predisposta a credere a tutti quei fenomeni di guarigioni misteriose, di apparizioni e miracoli non spiegabili con la scienza e le coscienze, si fece convincere da un amico di famiglia a visitare un Santuario poco lontano da Reggio Emilia. Userò spesso la lettera maiuscola perché come non sono certa degli effetti prodigiosi che questi luoghi possono produrre, non sono nemmeno certa del suo contrario. Perciò per rispetto a Gesù e alla mia profonda fede Cristiana, userò la maiuscola. Poi il tempo, grande medico e guaritore certificato mi darà soddisfazione oppure il solito ceffone in pieno viso! Con la saggia ed anziana presenza di Cucchi Luigi (venditore di vini a Baragalla di Rivalta ndr) che guidava il suo camioncino colmo di damigiane di vino e di bottiglioni enormi per raccogliere l’acqua Santa, un bel mattino di gennaio freddo come solo un inverno di quegli anni sapeva essere, io, la mia migliore amica di sempre e la mia famiglia, partimmo alla volta del Santuario della Madonna delle rose di San Damiano Piacentino.  Il povero Cucchi aveva così tanto parlato a mamma Blanche di quest’acqua prodigiosa, delle apparizioni e di tutto il corollario previsto per questi tipi di fenomeni inspiegabili e contagiosi psicologicamente.  Ella come dicevo prima, molto ricettiva e non sorda se si trattava di miracoli non avrebbe perso la gita/miracolo per nulla al mondo. Freddo o non freddo, gelo o non gelo, nonostante mio padre, molto più saggio e riflessivo nicchiasse un tantino, stante la grande amicizia ed il rispetto che egli nutriva per il povero Cucchi, partimmo. Va da sé che ogni Santuario che si rispetti ha anche il/la suo rappresentate, cioè colui che è in contatto diretto con Dio o con la Madonna, a giorni concordati a intervalli regolari e ad orari prestabiliti. Già su questo strano dato, anche Papa Francesco ha di recente detto che non può essere vero che la Madonnina si materializzi a orari stabiliti e la “veggente” che dovrebbe saperlo per tempo, si prepari ad accoglierla e magari ad offrirle un the come si fa con un’amica! Non sta in piedi la questione, ha aggiunto di usare intelligenza e cala, invita a non diffondere messaggi di false speranze e ha precisato che per dichiarare “Santo” a tutti gli effetti un luogo terreno ci vuole molta prudenza. Egli farà di tutto perchè la Chiesa, già scettica sulle questioni riportate, d’ora in poi sia ancora più restrittiva nel proclamare Santi e Miracolosi alcuni luoghi. Mi sembra consono e giusto, corretto e misurato: non si può erigere a Santo un luogo a prescindere. Non si deve Beatificare una persona che dice di parlare con Dio, solamente perché ha le mani ed i piedi feriti e sanguinanti. Ero troppo piccola a quei tempi, ma vedendo mia madre fermamente convinta a voler fare quel pellegrinaggio e certa dei miracoli che la donna, (Mamma Rosa si chiamava la veggente) diceva di ottenere, andai con animo sicuro che la faccenda fosse reale. Non mi ponevo di certo i quesiti che oggi mi pongo, cioè se i fatti accaduti fossero scientificamente e religiosamente provati e accettati dal Vaticano come miracoli ultraterreni. Io e la mia famiglia ci recammo così a San Damiano in un freddo e nevoso giorno di Gennaio sul finire degli annisettnata. Andammo con la famosa e mitica Simca 1000 del papà, color beige antibiotico scaduto. Senza gomme termiche o catene a bordo, ma in tutta probabilità con gomme lisce! Che rischio corremmo! Forse se non facemmo un incidente è proprio il caso di dire che fu un miracolo! Battute a parte, ricordo il classico giro a piedi nelle zone definite “dei miracoli”, mentre snocciolavamo il Rosario assieme a molte altre persone. Ricordo gli spintoni e le gomitate per toccare e parlare con Mamma Rosa, che bontà sua! Uno alla volta ci riceveva nella sua piccola casa colma di Madonne, di Rosari, fotografie di Santi ovunque, candele accese, santini con preghiere, statue, ringraziamenti e  regali ricevuti in cambio della grazia ottenuta. Ho impresso davanti agli occhi le preghiere con mani alzate e voci quasi urlanti, ricordo a malapena però il viso ed il nome della signora Buzzini Quattrini, non fosse per le foto reperite su Internet. Il viso di questa signora è un viso comunque molto dolce e pare molto buono, una povera contadina analfabeta scelta dalla Madonna per portare messaggi di bontà a noi uomini e donne terreni? Rosa, nacque a Santimento di Rottofreno in provincia di Piacenza il 26 gennaio 1909 e morì  il 5 settembre del 1981 all’età di 72 anni a San Damiano. Cosa mi rimase di quel viaggio della speranza e nel mio caso di ragazzina sognante il principe azzurro in qugli anni? Brutto e triste a dirsi, ma non conservo nessun ricordo particolare, nessun sentimento religioso o miracoloso scattò in me, se non quello di ritornare velocemente a casa mia, per mangiare e scaldarmi accanto alla stufa. Il viaggio di ritorno fu piacevole soltanto per le chiacchiere con la mia amica, chiacchiere tutt’altro che riguardanti il pellegrinaggio appena fatto! A quell’età si discorreva  di tutt’altre faccende sul sedile posteriore di quella Simca beige, che ad un certo punto con la guida poco esperta di mia sorella, fece un testa coda, causa il nevischio sull’asfalto. Ma ci salvammo tutte e tre, fu vero miracolo?I genitori erano invece seduti nel camioncino di Cucchi, colmo di bottiglioni e bottiglie dell’acqua Santa presa dal giardino di Mamma Rosa che faceva compagnia alle damigiane del suo Lambrusco e Gutturnio, Moscato e Bonarda. Ma quale dei due generi avrebbe in seguito venduto, questo non lo seppi mai! Nella prossima puntata vi racconterò di un altro mio pellegrinaggio fatto in età adulta.

(Seguirà la terza ed ultima parte)

Il nostro strano percorso.

C’è un tempo per i baci sperati, desiderati
tra i banchi della prima B
occhiali grandi, sempre gli stessi, un po’ troppo spessi
per piacere ad una così
nell’ora di lettere
guardandola riflettere
sulle domande tranello della prof
non cascarci, amore, no!
C’è un tempo per i primi sospiri tesi insicuri,
finchè l’imbarazzo va via,
col sincronismo dei movimenti, coi gesti lenti
conosciuti solo in teoria,
come nelle favole,
fin sopra alle nuvole,
convinti che quell’istante durerà
da lì all’eternità…
Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbero descrivere mai
per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com’è.
C’è un tempo per il silenzio/assenso, solido e denso,
di chi argomenti ormai non ne ha più
frasi già dette, già riascoltate in 1000 puntate
di una soap-opera alla TV
sarà l’abitudine
sarà che sembra inutile
cercare tanto e alla fine è tutto qui
per tutti è tutto qui…
Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbero descrivere mai
per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com’è.
C’è un tempo per qualcosa sul viso, come un sorriso
che non c’era ieri e oggi c’è
sembrava ormai lontano e distante, perso per sempre,
invece è ritornato con te,
con te che fai battere
il cuore che fai vivere
il tempo per tutto il tempo che verrà
nel tempo che verrà…
Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbero descrivere mai
per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com’è.lamiacamminatadel mattino 013Questa era la canzone che ti piaceva moltissimo quando avevi circa undici/dodici anni, è cantata da Max Pezzali e ne avevi fatto il tuo inno. A furia di ascoltarla anch’io me ne innamorari e anche oggi, quando l’ascolto, non posso fare a meno di commuovermi ripensando a quegli anni insieme. Le nostre estati da soli a Lido di Camaiore dove provavamo a ricostruire le nostre vite, sbriciolate dopo il disfacimento dell nostra famiglia. Di strana ne abbiamo fatta tanta sempre insieme, ma tanta ne devi ancora fare, sopratutto tu! Io sono a tre quarti della corsa, tu che tra pochi giorni compi 21 anni! Domani caro Riccardo, hai il primo degli scritti per la maturità e continuerò a pensarti e  a sperare che tutto vada bene. Hai la vita davanti e questa vita ti deve portare rispetto, gioia e tanto amore! Te lo deve ed io pregherò sempre assiem a nonna Bianca, affinchè questa volta, tutto vada per il meglio.Credo che la canzone sia ancora appropriata ed è tutta per noi, che insieme “attaccati come la coda di una mucca” come dicevi sempre tu, siamo arrivati sin qui, ognuno con il proprio strano destino e percorso ma uniti da un amore materno/figliale e affetto infiniti. lamiacamminatadel mattino 012Incontrerai ostacoli, rallentamenti, divieti di sosta, ma dovrai proseguire così come faccio io, che cado mille volte in un giorno ma poi mi rilazo sempre. Dolce e amato figlio mio, il tuo tema d’italiano sarà bello, molto denso e pieno di te e delle tue idee, forse qualcosina ti ho trasmesso…lamiacamminatadel mattino 009lamiacamminatadel mattino 019Non aver paura Riccardo, non temere e non disperare mai. Anche quando ti sembrerà di non farcela, anche quando vedrai ogni cosa scura e cattiva e la tua strada sarà piena di ostacoli che ti impediscono il cammino, non demordere. Tu osserva bene con occhio attento e vedrai che tra il diffondersi delle contrarietà ci sarà qualche spiraglio di luce. Coglilo e usalo dolcemente e ricordati delle parole di tua mamma e anche di quelle degli 883:   per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com’è.lamiacamminatadel mattino 023BUON ESAME RICHY!

Il tortino rustico del contadino.

Ieri pomeriggio il clima era abbastanza soddisfacente e giusto per accendere forno e fornelli! Nell’attesa dell’ora assegnata, per andare a ritirare la pagella di Alice Aurora, mi sono sentita di rimettere in tavola per cena una semplice ma gustosa torta rustica. La facevo da ragazzina, quando abitavo in campagna ed avevo orto e galline, conigli, verdura e frutta sempre fresche e prive di anticrittogamici! Oggigiorno ci dobbiamo accontentare di ciò che troviamo, anche se io tendo a comprare frutta e verdura dai contadini dei dintorni, memore del mestiere dei miei genitori, sperando anhce che loro non si siano adattati alla moda dei pesticidi! Ho guardato in frigorifero cosa c’era e senza acquistare nulla all’ultimo minuto, ho estratto:

sette uova, poi all’ultimo minuto ne ho aggiunto uno, patate a farina gialla, carote del contadino, prezzemolo, formaggio Parmigiano Reggiano( il ns. orgoglio nel mondo!), basilico che coltivo io, scalogno, olio extra vergine d’oliva, una punta di burro, sale e pepe(se gradito).Ho messo a cuocere al vapore, nella pentola a pressione carote tagliate a rondelle e patate sbucciate, tempo 10 minuti dal fischio della pentola ed erano cotte, senza disperdere nemmeno una loro proprietà! Nella padella grande antiaderente ho messo prezzemolo, basilico, scalogno, burro ed olio ed ho lasciato soffriggere sino a che prendessero un colore bruno!Poi ho aggiunto carote e patate tagliate anch’essi a rondelle, ho fatto amalgare per altri dieci minuti a fuoco lento. A parte ho sbattuto le uova che nel frattempo erano diventato otto, aggiunto sale e pepe, formaggio grattuggiato ( 2 hg. circa..),  basilico e una goccia d’aceto bianco per togliere l’odore acre delle uova !Ho buttato il composto nella padella e ho livellato il tutto con un mestolo largo forato.  Poi, ho foderato il coperchio con carta alluminio e l’ho fatto aderire bene alla padella, fermandolo con due pesi. Potete adoperare due batticarni se li avete oppure anche due sassi volendo. Per ottenere un ottimo tortino, molto alto e soffice il segreto è NON aprire mai il coperchio per almeno venti minuti. Il fuoco va messo bassissimo, v’invito a mettere una piastra di ghisa sul fuoco, in modo tale che non uscendo vapore e calore, la nostra frittata rustica non si abbasserà!Trascorsi i venti minuti dovete girare il nostro tortino aiutandovi con un piatto da portata più grande della padella oppure con un’altra padella, senza romperlo possibilmente! Se si stacca con facilità significa che da quella parte è ben cotto. Una volta girato, rimettete coperchio e pesi e altri venti minuti di cottura! Aggiungiamo un bicchiere di Peroni fresca, pomodorini e mezza pagnotta di pane e buon appetito! 

Miao ciao ai nuovi entrati!

Sarà questa estate pazzerella, sarà il sole che insiste e bacia i belli, ma non solo quelli, fatto sta che siamo arrivati a settanta! Settanta è un numero importante, settanta persone iscritte ad un blog reputo che sia un numero giusto per cominciare a farsi conoscere! In questi giorni è un’esplosione di nuovi amici, ed io non lo immaginavo, ne sono felice felice ma sento grande la responsbilità! Purtroppo come già vi avevo detto non tutti i 70 tra moschettieri e damesi fanno vivi, ma io so e sento che mi leggono! Prima o poi alcuni di loro troveranno il coraggio, che poi di coraggio non si tratta per scrivermi! Anche coloro che scrivevano ogni giorno quasi tutti i giorni ora sono latitanti e…la strada da fare è ancora tanta! ma tra pochi giorni arriverà il momento di mietere il grano, che ci darà la farina per fare il pane! cancellatediCanalieancoraautunno! 008 Ed ora benvenuti nel mio salotto estivo a:

 

.…NITHAEL e KYRA…Blog di Marcello e Laura:,altrimenti detti Meo e Laura! Ho un pò paura ma se penso che il gattone di mio nipote, si chiama Meo, tutto mi risulta più facile. Avete un blog molto interessante, inconsueto e unico nel suo genere: vi leggerò con molto piacere. Bene arrivati e grazie di tutto cuore per avere deciso di seguirmi , posso offrirvi un drink? Qualcosa che ha catturato la vostra attenzione ci dev’essere se avete deciso di seguirmi…Verdure dell’orto della scuola elementare di Fogliano (Reggio Emilia) piantate e curate dai bambini stessi, con l’aiuto prezioso delle loro maestre. Fotografato in occasione della festa di fine anno, il 29/05/2015. Mia figlia frequenta la scuola Tassoni di Canali, ma il plesso principale è Fogliano!

Saluto ed accolgo ora un bel signore, viso apero e leale,barbetto da Moschettiere, sorriso sornione! Ha un  blog nutruto e denso di argomenti importanti e culturalmente  elevato! Grazie NICO, TITOLARE del blog ” POESIA&CULTURA“:La cultura è un ornamento nella buona sorte ma un rifugio nell’avversa.” AristoteleViso aperto e leale(pare!), barbetto da Moschettiere a riposo, camicia diplomatica bianca ed un orologio bene invista, per controllare il tempo che scorre… Grazie  Nicola (é esatto??!) per esserti iscritto al mio salotto! Mi sembra di non sapere niente di come va la vita, confrontandomi con quel poco che di te ho letto! I miei più sinceri complimenti. A presto!

Dolcezze tutto l’anno!

Con grande gioia e stupore soltanto negli ultimi anni ho scoperto provandoli e riprovandoli, la linea completa di prodotti per il corpo, per i capelli ed i solari di una famosissima marca francese. A 51 anni non mi faccio irretire o quasi più dalle belle pubblicità con donne fantastiche ma ventenni, nella mera speranza che anch’io, usando i loro cosmetici ritorni com’ero….Tanti prodotti di bellezza ho testato e provato nei miei decenni, poche ne salvo! Tanti nomi molto noti promettono e non mantengono o quanto meno per la mia persona non hanno avuto gli effetti sperati.Fabianaanno2002 010Ho la grande fortuna ereditata dai geni di mamma Bianca, di avere una pelle ancora molto bella, non grassa, priva di acne o foruncoli vari che non conosco peraltro e  che si mantiene ancora molto bene “alla mia giovine età!”. Quindi ringraziando la vita e mamma,  non ho mai avuto grossi problemi di scelta di creme per viso e corpo. Non ho avuto nemmeno una smagliatura in seguito alle due gravidanz, pur essendo ingrassata di 13 e 19 chilogrammi per ogni figlio! E’ stato tutto sommato abbastanza facile curarmi e mantenermi, pur confessando che ho usato sempre la crema, il siero, e tutte le diavolerie in commercio, spendendo come già affermato…cropped-fabianaanno2002-004-e1432283056849.jpgFabianaanno2002 003 Continua a leggere “Dolcezze tutto l’anno!”

Quando il sole dà alla testa!

La scuola è finita sabato 6 giugno, io e Alice stiamo riscoprendoci a vicenda, facendo tante cose insieme con mcomplicità tra donne,causa scuola e altre mille mie incombenze ci eravamo trascurate molto! Ma oggi pomeriggio abbiamo cercato di recuperare un pochino facendo  insieme la spesa all’ESSELUNGA. Una volta arrivate a casa, l’abbiamo riposta negli appositi scomparti e mani conserte abbiamo preso una decisione. Volevamo terminare in bellezza questa giornata lunga e molto calda e sapete che cosa ha fatto Alice Aurora? Ha preso il suo Diario delle Tea Sisters”e mi ha letto due ricette per maschere di bellezza a capelli e viso! Tale madre, tale figlia! mi son detta anche se io molto più ruspante e meno tecnologica di lei, leggo i miei consigli spicci e pratici dai mitici quaderni degli appunti! Che poi grosso modo sono identici a quelli del suo diario! Vi do le ricette.Streghe_di_Halloween
Maschera nutriente per capelli colorati, indisciplinati e secchi. Ho preso: 1 banana, 1 mela, due cucchiai di miele e ho mescolato il tutto nel robot. Poi mi sono applicata questa pappetta e la terrò in testa per circa mezz’ora, con il domopak! Non vi dico il caldo che sprigiona e l’aroma di banana che emana! Speriamo che dopo tanta fatica si faperdire, una volta che i capelli saranno lavati ed asciugati divengano morbidi e setosi, come promette il Diario! ricetta che serve per rilassare il viso e togliere i segni di stanchezza della giornata. Andrebbe fatta alla sera prima di andare a dormire. Alice non ne ha certamente bisogno con la pelle di pesca che si ritrova, ma è stata al gioco e ci siamo divertite un mondo!Prendiamo un cucchiaio di yogurt bianco al naturale, mescoliamo con due cucchiaini di miele, aggiungiamo due bustine di camomilla e mescoliamo bene il tutto.mascheredibruttezza 003Applichiamo con un pennellino piatto la pappina e rimaniamo distese ad occhi chiusi per una mezz’ora circa, avendo cura di detergere prima il viso con struccante e tonico. Una volta tolta la maschera, risciacquare accuratamente il viso che dovrebbe risultare morbidissimo. Nel caso di noi donne, applicheremo dopo, la consueta crema  per il viso.mascheredibruttezza 008Ed eccole qua, in versione termale, pronte (io!) per spaventare mio marito, mio figlio, e tutte le amiche ed amici del salotto! Noi abbiamo scherzato e ci siamo divertite, speriamo anche voi! Baci da AliceAurora & Fabiana!mascheredibruttezza 007mascheredibruttezza 003mascheredibruttezza 005ilterrazzodiziabruna 004

Un attimo prima d’andarsene.

Se quel maledetto e afoso mattino di giugno Bettina avesse ascoltato l’angoscia che le stava divorando il petto e l’anima, se per errore si fosse precipitata in camera sua a prendere la scatola dei sonniferi,  ora non sarebbe qui con noi a raccontarcelo. Era una di quelle giornate iniziate per caso, così come per caso doveva terminare e questa volta decise, o credeva di aver deciso, che la giornata sarebbe terminata a modo suo. Non ne poteva più di correre da un posto all’altro della terra senza mai aver pace e gioia. Era stanca di tutti i problemi e le difficoltà che da decenni doveva affrontare da sola o con l’aiuto meramente terapeutico di medici e medicinali. Troppe volte le cose non erano andate come lei si aspettava, infinite volte le situazioni le esplodevano tra le mani ancor prima che lei potesse proferir parola. “Basta, non ce la faccio più! Per chi mi sto annullando in questo modo feroce, che non è un modo, ma una modalità ben precisa che mi sono imposta?” E se lo diceva da sola, al buio della sua sala, rannicchiata in posizione fetale sul suo divano verde e bianco. Il suo magro e stanco corpo era appoggiato distrattamente sopra ad un mare di lacrime calde e copiose, come l’afa che c’era fuori. Parlava da sola Bettina, quando era disperata e in preda a quei momenti d’angoscia così forti. Lo faceva sempre, per darsi coraggio, come le aveva insegnato il terapeuta. Aveva bevuto già due bicchieri d’acqua fresca, ma non le erano serviti a nulla. Elisabetta, questo era il suo vero nome, sapeva con precisione come andavano a finire quelle mattine iniziate per caso ma continuava incessantemente a piangere, soffocando i singhiozzi violenti, per non svegliare le sue figlie. Più provava a trattenere le lacrime più queste le uscivano ancora più forte! Voleva farla finita e avere il coraggio di andare sino in fondo questa volta, senza ripensamenti e senza voltarsi indietro. Era oramai pronta per lasciare ad altri le nefandezze della vita e tutti gli ingredienti che la rendevano così pesante. Nella sua mente aveva già predisposto i lasciti: un messaggio per la sorella, il telefono acceso per le figlie nel caso volessero chiamare il centodiciotto o il padre, il minestrone già cotto nonostante fosse estate, ed il frigo colmo. i letti ancora da fare, lei in mutande e canottiera sporca di caffè, l’unico amico di questi giorni così inquietanti e dolorosi. Quando invece alla soglia dei cinquanta, avrebbe potuto permettersi il lusso di non far nulla dalla mattina alla sera, era libera di decidere il da farsi su tutto, era libera di non lavarsi i capelli o di lavarli tre volte al giorno e soprattutto non doveva più rtimbrare uno squallido cartellino. Tutto questo però non le bastava a lenire le pene e le angoscie che tornavano a galla. Ma più la sua mente glielo diceva e meno lei si sentiva libera da quei ricordi, che non la lasciavano mai. Sempre quelli, sempre gli stessi maledetti due punti che le ronzavano in testa e che non ne volevano sapere di stare al proprio posto. Due punti nella sua vita che non andavano d’accordo, due punti simili eppure così diversi! Assomigliavano ai due punti della punteggiatura, ma i suoi non erano ancora al posto giusto e forse mai ci sarebbero stati. “Dopotutto i miei cari, se la caveranno molto meglio senza di me: si fa sempre senza di chi non c’è!” andava ripetendosi Bettina, mentre si alzò dal divano per dirigersi laddove poteva trovare un poco di pace.(…..)

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