Che brutta influenza!

C’è cascata anche Alice poverina! Dopo i compagni di classe che ad uno ad uno rimanevano a casa, cadendo come soldatini in battaglia e contagiandosi l’un l’altro, da venerdì è toccato anche a mia figlia. Hanno chiamato da scuola per andarla a prendere perché aveva brividi violenti e mal di testa. Una volta arrivata a casa la febbre è esplosa a 38.7 e nel giro di un paio d’ore é salita a 39.5! Premetto che erano diversi anni che non aveva febbre così alta o influenza, ma solo qualche raffreddamento tipico del periodo. Quest’influenza invece è terribile e una volta tanto i mass media hanno ragione nel descrivere i sintomi precisi che essa porta con sé. Febbre molto alta come primo sintomo, (qualche bambino ha superato anche i 41!), mal di testa fortissimo, inappetenza (causa febbre alta), a volte gastro intestinali e i soliti immancabili tosse e raffreddore. É particolarmente aggressiva e virulenta, tant’è che la normale Tachipirina da 500 non le faceva effetto e siamo ricorsi al NUROFEN per la prima volta, sempre consigliati dal Pediatra, ottenendo risultati migliori. Oggi ha preso solo 1 volta l’antipiretico e x ora🤘🤘 👹👹 la febbre non C’è. É un piccolo zombie che cammina: pallidissima, senza appetito, nervosissima e soprattutto non collaborativa con me, quando le dico di bere, cosa fortemente raccomandata da medici e pediatri. Ho sentito di bimbi anche molto piccoli che hanno rimesso per un paio di gg e notti consecutivi, poi non reidratati, sono dovuti ricorrere al pronto soccorso pediatrico, altro posto dove terminare di ammalarsi per bene, o ammalarsi di altre diavolerie, stracolmo di microbi e germi di ogni tipologia! Io e mio marito per ora non l’abbiamo presa, ma siamo sul “chi va là” perché mi è stato spiegato che può stare in incubazione per diversi giorni prima di manifestarsi! Io personalmente avevo fatto il vaccino, ma come ben sappiamo, ad una parte della popolazione era stato iniettato quello trivalente e non quello quadrivalente, che conteneva l’antidoto per questo ceppo. Pur essendo favorevole ai vaccini, sia per i bimbi e le malattie esantematiche TUTTE, sia per questi influenzali, non ho remore a dirvi che in alcuni anni molto lontani, pur avendolo fatto, a volte mi ammalavo ugualmente. Forse in forma più lieve? Su questo ho dei dubbi seri e non ricordo benissimo. In conclusione sono reclusa in casa da venerdì, presa tra termometri e minestrine in brodo buttate quasi tutte nel water, tra NUROFEN e MOMENT x il mal di testa, aprendo in continuazione le finestre per arieggiare gli ambienti, sperando che i virus si dissolvano nell’aria. Mi lavo le mani cento volte al giorno, ho igienizzato i bagni che usa anche lei, sfregando come una forsennata, faccio 2 docce al giorno e cerco di starle il più lontano possibile, ma con una bimba/ragazzina ancora piccola è impossibile! Questa volta è voluta rimanere quasi sempre con noi in soggiorno, sul divano, quindi direi che se siamo fortunati non ce la becchiamo, ma si sa che la sfiga è sempre per tutti Dietro l’angolo, quindi se sono rose fioriranno!

Uno spunto su cui riflettere.

Un commento molto gradito, mi arriva da un caro amico virtuale, Gianpaolo del blog” NEWWHTEBEAR a proposito del mio ultimo articolo dal titolo “SOLO CONSIDERAZIONI PERSONALI”. Egli con gentilezza ed intelligenza mi fa riflettere molto sul mio desiderio di fermare il tempo visibile ai nostri occhi e a quelli degli altri, ad un’età “X” stabilita da noi. Dall’altra parte ambire che la mente possa serenamente invecchiare, con le esperienze e la maturità dei nostri anni senza permettere che anche questa si deteriori e si lasci invecchiare ed ammuffire. Per quanto ci sarà possibile se non sopravvengono malattie gravi ed invalidanti sono tante le cose che una persona diciamo “anziana” oppure non più giovane, può fare per tenere la mente e di conseguenza anche il corpo giovani ed attivi. Non mi riferisco solo a ginnastica, circoli culturali dove ascoltare lezioni di storia o musica, o lavori socialmente utili come il far attraversare la strada ai bambini all’uscita della scuola,accudire ad un animale o a un nipotino qualora i gnitori, stiano lontani di casa per un periodo di tempo più o meno lungo. Questo mio scritto cade fagiolo dopo aver letto un libro molto molto interessante per me. E’di Massimo Ammaniti dal titolo “LA CURIOSITÀ NON INVECCHIA”. Questo libro, mi ha fatto capire che la curiosità e l’entusiasmo per le situazioni quotidiane anche se spesso identiche o ripetitive, possono tenere aperta e vigile la mente. Se una persona anziana ma anche giovane aggiungo io, ha ancora entusiasmo e curiosità per ciò che compie, fosse anche cambiare le lenzuola ad un letto o fare una torta x la centomilionesima volta, non invecchiano, perché ogni volta che metteranno quelle lenzuola scopriranno un aspetto nuovo che non conoscevano.

Le persone famose che egli ha intervistato sono tutte sugli 80/90/100 anni ed hanno vissuto vite molto dense e piene nel senso più classico della parola. Esse hanno espresso il loro pensiero e hanno riportato le loro esperienze e ciò che hanno fatto sino all’ultimo dei loro giorni, proprio per non abbandonarsi all’apatia o alla tanto temuta depressione senile.

Dal lato estetico e visibile ai miei occhi, che non mi risparmiano critiche e disamine feroci, non sono riuscita ad accettare i cambiamenti che il tempo mi ha regalato. É una mia colpa grave? Riconosco che non sono ancora un insieme di rughe e pelle cadente, come dire una fisarmonica non piu’ accordata…mi curo e cerco di seguire un regime alimentare sano, facendo regolare movimento fisico, ma il tempo, questo mio amore/odio ( ecco un OSSIMORO!) scandito in modo perfetto non ci risparmia nulla. Non sono contraria a qualche lieve ritocco da un bravo medico estetico che possa rinvigorire il mio essere, e mi faccia sorridere se mi guardo allo specchio. Ne rifarò presto alcuni e non mi vergogno a scriverlo! Ciò non vuol dire che io debba ricorrere ad interventi chirurgici di lifting pesante ma correggere quei punti di me che non fanno altro che farmi pensare al tempo che passa. E se questi possono aiutarmi a sentirmi meglio psicologicamente, non giovane fuori ma un po’ meno vecchia, ben vengano! Il mio lungo “ossimoro”(1) come Gianpaolo lo ha definito, ha voluto significare solo questo: invecchiare bene, invecchiare con un sorriso senza righette verticali, evitando anche di fumare, curandosi con tutti gli artifizi possibili e lievi. Invecchiare con un aspetto non di una tartaruga preistorica e nello stesso tempo, curare la mente con letture e scritture quotidiane. Poi ognuno di noi troverà e pratichera’ la propria strada per andare incontro all’ultima cena. Che almeno i nostri commensali ci trovino gradevoli, sorridenti, ben pettinati, con una dialettica armonica e soprattutto presenti a noi stessi! Per quanto possibile naturalmente. A proposito, non conoscevo il significato della parola OSSIMORO= FIGURA RETORICA CONSISITENTE NELL’ACCOSTARE NELLA MEDESIMA LOCUZIONE, PAROLE CHE ESPRIMONO CONCETTI CONTRARI O COMUNQUE IN FORTE ANTITESI TRA DI LORO LUCIDA PAZZIA….

Qualche esempio: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, lucida pazzia, velocità lenta, oscura chiarezza.

Nell’augurarvi un buon pranzo domenicale aspetto con gioia i vostri pensieri per favorire una lista e costruttiva chiacchierata. Ringrazio ed abbraccio ancora Gianpaolo!

Solo considerazioni personali.

Il giorno con le sue sfaccettature di luci, di suoni e di colori, non mi induce nella superba tentazione di arrovellarmi il cervello tra alambicchi e voli pindarici oramai passati. Quando invece sono qui, tra l’apparente quiete della casa e ho come compagna lo scoppiettio della stufa, quando le ombre della sera precedono quelle ancor più nere della notte, ecco che il mio cervello comincia a spaziare libero. Inevitabilmente inizia a girare la giostra con i suoi cavallini, come se avessi messo il gettone nell’apposita feritoia. E’ una ricerca continua, ed anche una lotta che faccio con me stessa, cercando risposte alle domande complicate che mi faccio, ma trovo solo risposte strane che domande non hanno.Con il trascorrere degli anni mi vedo e mi ascolto con orecchi ed occhi piu’ attenti ad ogni cambiamento seppur minimo del mio corpo e della mia mente. Ogni suono dentro il mio corpo del quale non conosco le note, mi mette in subbuglio, mi crea una tempesta emotiva irrefrenabile. Sono forse io sola a pensare a chissà quali maledizioni nuove mi arriveranno? Cerco ancor prima di avere il disagio, il modo per uscirne: questa chiamasi ansia anticipatoria ad un evento che succederà. Ma é deletereo armarsi sino ai denti molto tempo prima? E’ da sciocchi e anche un po’da ingenui farsi quasi quotidianamente un’autopsia mentale, vivisezionando questo corpo e questo viso che sicuramente mostrano i primi segni dell’invecchiamento. L’uomo ha fatto scoperte galattiche, ha inventato medicinali che curano malattie che solo qualche decennio fa portavano alla morte, é andato sulla luna, cambia sesso con un intervento chirurgico, guarisce alcuni tipi di cancro, ma…Ma non riesce a fermare il processo di decadimento fisico e mentale. Seppure la vita di ogni essere umano sia stata allungata di parecchi anni, non é ancora stato fermato il decadimento. Percorso al quale ognuno di noi viene esposto giornalmente, senza quella sana pietas necessaria almeno a preservare uno dei tanti aspetti che nascono, per il solo fatto di guardarsi allo specchio. Non mi riferisco al dono d’immortalità: al solo pensarci mi vengono i brividi! Vorrei avere la possibilità di rimanere oggi com’ero ad un’età diversa da questa, con la mente però dei miei anni reali. Pura utopia, lo so, così come so con certezza che non vorrei tornare ai miei vent’anni anche se il viso era di porcellana, ma la mente di quegli anni ove ho fatto errori imperdonabili, non è quella che vorrei oggi. La mente ed il pensare, i ragionamenti e le conclusioni vorrei che fossero più positive che negative come di solito sono, vorrei potermi fidare di più dell’essere umano e potergli affidare le mie pene e le mie gioie senza che questi tradisca il segreto o si faccia beffe di me. Per ora mi fermo qui, oggi è venerdì e questi sono pensieri troppo ingombranti in vista del Week end agognato da tanti. Dal canto mio il cervello non smetterà d’interrogarsi sui “perché e sui “come mai”, ma nel corso della giornata vedrò di passare ad argomenti più leggeri da condividere con voi.

Il sacro zelo domenicale!

Come dice mio marito “oggi hai il sacro zelo?”, riferendosi a quando mi sveglio già attiva e desiderosa di cominciare la giornata volendo pulire e stravolgere tutta  la casa. Lui invece, che della domenica ne ha fatto 1 giorno da dedicare al divano, mi guarda come fossi una scheggia impazzita che gira di qua e di là con stracci in mano, aspirapolvere attaccato ad un piede e scopa nella schiena. Tutt’al più lui si concentra sui cruciverba e sullo sport in TV. Direi che li segue tutti attentamente, pur avendo una predilezione per corse di auto e moto. A seguire il basket, (in gioventù ha giocato parecchi anni a pallacanestro..) lo sci, e tutto ciò che di sportivo esiste. Io invece che concepisco il divano ed il letto solo quando sono stanchissima o ammalata, ne approfitto della domenica mattina x mettermi avanti con le incombenze della casa. In questo modo durante la settimana posso seguire i miei interessi personali ed incontrare le mie amiche Dirigenti di Famiglia ancora in attività.  Ci aggiorniamo su corsi ed incontri culturali e letterari, su nuove ricette, su negozi ove spendere meno, proviamo a darci consigli e suggerimenti su come affrontare le varie età dei figli..  Organizziamo the e caffè in compagnia! Poi ognuna di noi ha più o meno il proprio sacro zelo, o la propria sacra colf che le aiuta nelle faccende domestich. Io l’ho avuta x tanti anni quando lavoravo, ma ne ho cambiate parecchie perché non riuscivano ad essere veramente precise e brave come intendo. Quindi se devono pulire e lavorare peggio di me, spendendo pure, mi sono detta che le faccende domestiche me le sbrigo da sola. Sviluppero’ a parte un capitolo sulle aiutanti e collaboratrici domestiche. Morale della favola, sono diversi anni che  le pulizie ordinarie della mia casetta a 4 piani, le faccio da sola, come posso, un po’ alla volta, ma con estrema precisione anche se ad oggi con l’uso degli occhiali per vedere da vicino lo sporco nemico (è proprio il caso di dirlo!) che si annida tra le pareti domestiche. Tra la prima e la seconda parte di questo leggero post, ho gia’ pulito 2 dei 4  bagni, lavato le scale, la lavanderia e la zona taverna. Ho stirato un poco nel pomeriggio ed iniziato a preparare per il mercatino dell’usato che avro’ domenica prossima. Nel frattempo mio marito, che stava guardando beatamente il suo sport, è stato richiamato all’ordine per sistemare la ciambella del water che ballava e liberare un lavandino che si era otturato. Se c’è una cosa che non si sopporta è quando ci si accomoda sul wc sopra e ci si sente pizzicottare il sedere da una ciambella di water! Questo provoca dolore e fastidio perché avviene quando meno te l’aspetti. E siamo arrivati anche alle 18 di sera, un’altra giornata volge al termine ed il buio è calato sulle case e le luci accese accompagnano le ultime gestualità serali. Mi chiedo se x oggi avrò fatto tutto ciò che mi ero prefissata, mi dico che domani inizia un’altra settimana che sarà anch’essa colma di impegni ma anche spero, contornata da momenti difensivi e rilassanti. A partire da domani alle 9.30 con i miei immancabili esercizi in piscina! Buona e rilassante serena, abbracciati ai vostri cari con una buona e calda tisana da sorseggiare davanti al TG, per digerire ciò che ci tocca ascoltare. 

Obiettivo 2018: tagliare le spese e gli str…

 Credo che il titolo da solo voglia dire e raccontare molto. Si arriva ad un certo punto della vita nel quale non si sopportano più certi atteggiamenti o comportamenti che  si ritengono alquanto dannosi per la propria salute e tranquillità. Con il passare degli anni mi faccio sempre più domande e mi accorgo in modo molto chiaro che ciò che non capivo ed accettavo con rassegnazione, oggi mi dà molto molto fastidio e non lo sopporto più. Ci sono delle priorità, delle situazioni obiettivamente molto importanti che vale la pena conservare e tenerne cura. Così come ci sono persone (sempre meno..) che ci girano attorno, sia famigliari sia amici,  per le quali vale la pena lavorare, continuando a preservare con dedizione il rapporto che C’è tra noi stessi e quella persona. Ma la dedizione ed il rispetto devono necessariamente essere reciproci, l’aiuto morale o materiale deve venire da entrambe le parti, e soprattutto non deve essere mai rinfacciato con astio e livore. Se ti aiuto in una qualsiasi circostanza, lo faccio perché mi sento nel cuore di farlo e non voglio nemmeno essere ringraziato. Lo faccio e basta, poi me ne dimentico. Ho iniziato l’anno nuovo potando un ramo per me molto importante, che  stava diventando secco e non dava più colori e soddisfazioni. Un ramo che si stava ammalando, facendo riammalare anche me e non ne ho di certo bisogno! Mostrava foglie mutate nel corso dell’ultimo anno, imbruttite e cattive. Non ho voluto tagliarlo alla radice, vorrei dare a questo ramo la possibilità  di rinascere e di rifiorire, più bello e più sano di prima: donando e prendendo amore ed affetto , abbracci e baci, così come è sempre stato nel corso delle nostre due vite. Anni fa ci sarei passata sopra, non avrei rotto i ponti e non avrei “bannato” dal mio cellullare i suoi numeri telefonici. Anche perché obiettivamente, anni fa non esistevano i cellulari e se volevi che una persona non ti telefonasse, staccavi la cornetta, o buttavi giù il telefono non appena questa diceva “pronto”. Non mi prostro più nella classica posizione in ginocchio, a novanta gradi, scusatemi la volgarità, penso sia x me venuto il tempo di scegliere chi frequentare con dolcezza e serenità e chi eliminare dalla mia vita. Vedremo nel corso dell’anno come andrà a finire, per ora con gli stronzi, amici o famigliari stretti che siano non voglio avere a che fare.

 Mentre oggi preparavo i cannelloni ripieni, pensavo, in qualità di Dirigente di Famiglia, ripristinata al grado di generale, a come tagliare altre spese quotidiane che stanno diventando via via insostenibili. I nostri circensi politici ci vogliono far credere che le cose vanno meglio, che l’occupazione è salita, che il debito pubblico è diminuito e parlano parlano parlano, sputando anche un po’ per la gran foga che hanno nel dire queste corbellerie. Sarà pure vero che qualcosina è mutato, ma il costo della vita è altissimo. Bollette aumentate tutte, la spesa al supermercato aumentata, sarà forse colpa di quel centesimo per ogni sacchetto compostabile che usiamo x frutta e verdura? Il primo taglio che applico da quest’anno è quello di stirare meno biancheria possibile, utilizzando quindi meno energia elettrica, spegnere tutti gli stand by che regolarmente lascio accesi prima di andare a dormire e la sostituzione ( già fatta dal sant’uomo, prossimo alla beatitudine) di tutte le lampadine della casa. Ha messo lampadine LED che sono andate a sostituire quelle a basso consumo energetico. Si diceva. Sarà poca cosa, ma intanto comincio dall’Iren. Io ero una di quelle Dirigenti che stirava persino gli stracci per pulire i vetri, le presine per le pentole, le mutande, i boxer..ma chi li vede alla fine? Solo io e mio marito sperando che altri non arrivino sino a guardare sotto gli abiti per non giudicare poi la moglie “sciatta e che non ti stira nemmeno i boxer, se fossi io tua moglie invece…”. Non stiro più nemmeno le canottiere, gli strofinacci e gli asciugamani. Una bella piegata con slancio, quando sono ancora umidi, poi li metto accanto alla stufa a pellet che mentre riscalda la zona giorno, finisce di asciugare anche la biancheria. Io mi stanco molto meno, la biancheria diviene perfetta ugualmente, consumo meno energia elettrica e così ho tempo anche per ritornare a curare la cucina che avevo trascurato moltissimo. E voi, avete messo in pratica qualche accorgimento per cercare di diminuire un poco le SPESE?

Un pensiero importante.

Se perdonare non vuol dire dimenticare i torti e le angherie subite, donare e regalare non significa che dopo decenni si debba rinfacciare. Invece accade sovente. Per tanto tempo si regala, si dona con il cuore, si aiutano una o piu’ persone e si e’ molto felici nel farlo. O almeno così sembra in quei momenti. Ad oggi non ne sono più sicura che quel cuore ci fosse davvero. Quella rara caratteristica di donare e poi di dimenticare, tipica delle persone buone dentro. Con il cuore per l’appunto.  Poi dopo anni e decenni, si scatena qualcosa nel profondo dell’animo di colui/colei che ha donato che lo porta a rinfacciare con astio e livore, tutto ciò che ha fatto in passato. Ebbene questa situazione arreca molto dolore a chi riceve i rimproveri, gli aiuti prestati, le cose materiali o morali ricevute. Il rammentare di continuo, ogni volta che le due persone si incontrano,ciò che l’una in difetto rispetto all’altra, ha ricevuto è frustrante e logorante. Oserei dire umiliante per chi ha ricevuto, che già per il fatto in sé si sente meno forte dell’altro, che oggi non manca DI farglielo pesare. Una sorta di liberazione? Questo “vomitare addosso” con livore, rabbia, risentimento, astio ed acidità…(andrei avanti con altri nomi che mi vengono in mente..) tutti gli aiuti che il più debole ha ricevuto, innestano una catena di dolore che se non spezzata, porterà sicuramente alla separazione o allontanamento dei due soggetti. Indietro non si può tornare.  Se non si vuole favorire qualcuno con il vero cuore, meglio non farlo da subito, che rinfacciare poi nel corso degli anni. È indubbio che uno dei due parte già da una posizione di svantaggio se ha bisogno cosi’ tanto dell’altra più forte sotto diversi aspetti. Non ultimo quello più maledetto: il lato economico. M’interessa moltissimo il vostro parere, cari amici lontani, capire il perché l’essere umano è così cattivo ed astioso, da rimproverarti al sol vederti, ciò che nel bene ha fatto per te. Ma il male? Sicuramente egli non è un santo, non è Dio, ma una persona umana che hai creduto ti amasse veramente dal profondo del cuore. Poi gli errori si sa che vengono compiuti da entrambe le parti, ma continuare in questo processo di distruzione dell’affetto e dell’amore che c’è stato e di tutte le cose belle condivise insieme in mezzo secolo di vita, mi portano alla conclusione amara di dovermi allontanare da questa persona. Ogni volta che la vedo, rimembra episodi del passato o opere di bene fatte alla sottoscritta che io avevo anche dimenticato, facendomi sentire una nullità completa, arrecandomi un dolore non commisurabile con ciò che per me ha fatto. Si diceva che ella era molto buona e generosa. La più buona della famiglia dopo nonna Ione, oggi nel 2018 non la penso più così, purtroppo. Il primo ramo del 2018 viene così potato sino alla radice, sperando che ricresca con senno e vigore, con bontà d’animo ed intelligenza, doti che al momento ella ha dimenticato. 

Capodanno alle Terme con delitto( III ed ultima parte).

..Se non mi sbrigo a pubblicare il finale oramai è carnevale e non interessa piu a nessuno! Eravamo rimasti alla scelta dei capelli, alla detox, e al fatto sostanziale che per essere all’altezza del cenone di Capodanno con tanto di ricerca di principe azzurro, occorre spendere moltissimo. Un vero investimentoa fondo perduto,  per una serata soltanto. Con annessi aperitivo nella grande hall, con i fotografi che ti rompono l’anima per poi vendere le foto a 4 € cadauna, l’interminabile cenone, i balli che partono da quelli del liscio per arrivare agli anni ’20, i ricchi premi e cotillons! E come ciliegina sulla torta l’immancabile trenino, ma non prima di esserci messi sulla cofana cappellini carnevaleschi  e trombette in bocca! Poi il fatidico conto alla rovescia con brindisi finale e scoccano baci da chiunque, meno che da chi vorresti! Il giorno dopo un po’ x la magnazza, un po’ x lo scambio di baci e germi, mezzo hotel era a letto “lievemente indisposto” ci hanno detto! In realtà gli untori erano parecchi, con influenze varie,  camuffati da persone sane, che pur di baciare qualcuno non hanno pensato alle tristi conseguenze!  É una serata troppo faticosa, dispendiosa  anche per quanto riguarda la scelta degli accessori:  miei bijoux brillosi finto diamanti,  oltre ad essere molto costosi, si sono rotti il giorno dopo. I gioielli “buoni” invece x fortuna hanno fatto anche quest’anno retto agli urti del trenino! Semplicemente perché non vi ho partecipato, non per altro! Le scarpe? Alte con tacco almeno 12, strette perché nuove, a punta? Solo per chi non ha alluci valghi! Le cosiddette cipolle di Tropea! La borsetta? Una piccola piccolissima minuscola pochette, dove al suo interno ci sta solo il fazzoletto da naso per piangere a mezzanotte e trenta, quando ci si accorge che di Principi azzurri liberi e con sani principi, nemmeno l’ombra. Qualche cavallo di razza forse? Macché! Asini? Parecchi, con velleità da puro sangue, ma le cose non stanno propriamente così. Cari amici vicini e lontani, non vorrei aver dimenticato nulla, se non di rammentarvi che il cenone, con le sue 16 portate, tutte lillipuziane, tutte diverse dal solito e cucinate in modi strani, un  carosello di carne, pesce, verdure, formaggi, capesante ancora vive, sorbetti di qua e di là per pulirsi la bocca…supplemento a persona: 90 euro, oltre al costo della p.c. Se poi vuoi sul tavolo una bottiglia di millesimato, che faccia bella mostra di sé nel suo cestello con ghiaccio e tovagliolo, quello che costa meno sono 45 € la bottiglia! I miei saggi gnomi me l’avevano detto: cosa ci vai a fare alle terme con cenone, che poi arriva il delitto? Il delitto è stato quello di essermi stufata così tanto che alle 22, terminati i primi, ho preferito andare un camera a togliermi abito stretto, scarpe alte, bijoux da rottamare, ( non dico la marca x questioni di querela..) corsetto stretto, calze alle quali non sono abituata, trucco, togliere la cotonatura ( lieve) dai capelli e farmi finalmente una bella e rincuorante doccia calda. Tra l’altro per questo delitto non avevo nemmeno il movente: io il mio Principe biondo ce l’ho già! É stata proprio l’ultima cena alle terme quest’anno! 

Disoccupato chiede cibo.

Sono sempre molto restia e perplessa a fare elemosine o a regalare qualcosa in cibo quando incontro persone per la strada. Anzi! Accelero il passo e stringo al petto la borsa, temendo un altro furto dopo quello diun anno fa. Accattoni o persone non ben identificate che si piazzano nei parcheggi, ai semafori, davanti ai supermercati, all’ingresso delle chiese….Insomma persone di ogni età, sesso, etnia che spesso giocano con gli occhi o usano bambini sporchi e piangenti x commuoverci ed estorcerci qualche danaro. Sappiamo che il più delle volte sono persone dalle quali dobbiamo diffidare, quelle poi che ci rubano le borsette se siamo distratte o quelle che potrebbero venire in casa nostra a rubare le nostre cose. Fin qui non credo di dire nulla di strano o di nuovo. Stamane verso mezzogiorno recandomi al piccolo Conad del paese, dove vado x piccoli acquisti dell’ultimo minuto, noto un cartello molto grande, con la scritta in stampato tipo quelli che si mettono davanti alle edicole con i titoloni più importanti. Dietro, un uomo distinto, con barba, colore della pelle bianco,  pulito, vestito in modo più che dignitoso. Il cartello recitava così: SONO DISOCCUPATO, LASCIATEMI QUALCOSA DA MANGIARE QUANDO USCITE. IO E LA MIA FAMIGLIA VE NE SAREMO GRATI.  Non so dirvi il perché, ma gli ho chiesto che cosa gli necessitava di più e lui me lo ha detto. Voce molto bassa, la pronuncia non l’ho riconosciuta ma poco importa: i suoi occhi mi parevano sinceri. Non riuscirei a comprendere  che cosa mi è scattato, ma entrando in negozio ho acquistato ciò che mi ha chiesto ed uscendo gliel’ ho dato come fosse la cosa più naturale del mondo. Il gesto in sé non è nulla di eclatante, pochi euro spesi non x me. Di solito faccio beneficenza in altro modo ma mai x strada. Io non diventerò più povera e lui più ricco, ma gli ho donato qualcosina che a lui servirà x la famiglia. Perché l’ho fatto? Avrò fatto bene o magari è solo uno dei tanti impostori che si incontrano x strada? Ho immaginato che mio marito perda il lavoro, cosa NON improbabile x nessuno di noi di questi tempi, ho pensato a quel grande cartello, alla dignità e al coraggio di dichiarare che è disoccupato e ha bisogno di mangiare. Poi abbiamo fatto 2 chiacchiere e ho scoperto che ora abita a Rivalta ( mio paese d’origine…) ed è ospite di una famiglia. Gli hanno promesso un lavoro a termine x i prossimi giorni. Io glielo auguro di cuore e gli auguro che il 2018 sia un anno favorevole x lui.

Capodanno alle terme con delitto (Parte seconda).

 Dove eravamo rimasti? Ah si’: parlavamo dei conclamati e reiterati Capodanni alle terme, un tempo frequentate quasi esclusivamente da giovanotti più o meno attempati, da uomini con qualche lieve difetto fisico, da singles che giravano solo con mamma’. Percio’ si sapeva dal principio che scegliendo lui, portavi a casa il 2 x 1: un marito + una suocera! Per tutta la vita finché a uno dei 3 non arrivava una sincope. Vi andavano sovente e molto malvolentieri per via di quell’odore di uovo marcio le donzellette in odore di zitellaggine( se torno indietro…) ed in età da stra marito. Quando si giungeva poco dopo i ventitre, le signorine erano già considerate più che matura x sposarsi. Quasi andate a male, con un leggero aroma di acido e di muffa. Rimanevano dunque 2 luoghi nei quali provare ad accasarsi con dignità. Il mare d’estate o le terme in inverno. Chi se lo poteva permettere andava a caccia grossa di conigli con la spider rossa in settimana bianca, pregando e sperando che quel cavallo grigio, con tanto di principe in colbacco,

riuscisse ad  arrivare fin sulle alte vette. In genere i piu’ fortunati vedevano da lontano solo un’ alce bianca, con corna talmente grandi ed elaborate che le domande sul futuro marito davano adito a parecchi punti interrogativi.

 La preparazione fisica e morale per arrivare al 31 dicembre lustrate e restaurate, è molto lunga e complessa, costosa e faticosa e non sempre porta ai risultati sperati. Si parte il 30 con un peeling o scrub Total body che possa eliminare le cellule morte dalla pelle, per poi essere depilate e pittate le unghie di mani e piedi. Le massaggiatrici più corpulente effettuano sulla pelle nuova e scuoiata, un massaggio vigoroso con qualche schiaffo sulle parti più mollicce, così, tanto per arginare le cadute: di pancia e di stile. Parlando di pancia dalla sera del 30 sino al gran cenone, mangi, anzi! Bevi solo centrifugati di non so cosa, che ti costringono a correre in bagno parecchie volte. Forse una volta in uno di quei “drink color verde caccadeineonati” ho avuto il sentore ci fosse del fieno dentro. Magari poi mi sbaglio, ed era solo erba medica fresca, tenuta in congelatore dall’estate precedente. 

Loro la chiamano dieta “detox” io la chiamo preparazione x una colonscopia con relativa dissenteria al seguito. Arriviamo al momento della seduta dal parrucchiere: o la prenoti in luglio,  o non trovi un posto nemmeno dai parrucchieri cinesi, con tutto il rispetto x questo popolo. 

 Ed é dal parrucchiere che viene fuori la vera anima di coloro che vogliono essere notati a tutti i costi. Coloro che pur di fare il trenino e trovare il vagone gemello, rimangono seduti a tavola dalle 19.30 alle 23.50, trattenendo i residui della detox, stretti e costretti dentro a corsetti d’ordinanza o imbalsamati dentro ad abiti di 2 tg inferiori. Non pensando che i inghiottendo i 18 antipasti ed oltre, con il vitino di Vespa non Bruno ma quello di Rossella, ad un certo punto si scoppia: cioè come dire…o di sopra o di sotto,  con le conseguenze a noi note. Poveri parrucchieri! Tagli di capelli estrosi, cofane incotonate alte almeno 70 cm, messe fuori piega mai viste, colori fluo in testa ( mia figlia , anni 12, si è fatta colorare i capelli di viola, quelle colorazioni che dopo qualche lavaggio se ne vanno via..) boccoli alla rondo’ veneziano. Insomma teste che se non fosse il 31/12  non ci sogneremmo mai di metterle in testa! E al momento del pagamento? Ci vuole la carta di credito oro, perché il bancomat normale  non é sufficiente.. (continua?



Capodanno alle Terme con delitto! (Parte prima)

Sleggiucchio qua e là pezzi di vita scritti nei nostri blog. Comodamente seduta nel divano di casa, ancora in “pataglia”, per godermi gli ultimi giorni delle vacanze natalizie. Poi sabato arriva l’Epifania e sappiamo che x dovere o per fortuna, tutte le feste se le porta via. Di ritorno dal consueto capodanno alle terme di Abano, mi accorgo che forse, anzi sicuramente! è l’ultima volta che spreco così tanti soldi per essere all’altezza ( si fa per dire, dato che arrivo solo al metro e sessanta..) del famigerato cenone. Qualche giorno di terme ci può anche stare, relax e acqua calda non possono che giovare allo stato di salute e alla mente. Ma è la preparazione e le vane aspettative che io, donna di mezza età, ancora ripongo in  quel 31 dicembre, dove allo scoccare della mezzanotte sogno ancora che tutto cambi e che la mia vita diventi una favola scritta apposta per me. Un cambio di vita radicale, da mezzanotte a mezzanotte ed un minuto, una folgorazione che mi trasformi dalla bestia alla Bella. Di conseguenza se di favola parliamo, attendo anche un finale roseo, che so, un principe non più azzurro

, ma grigio o giallo, sabbia umidiccia che mi porti via su un cavallo in pensione, mezzo azzoppato, con un occhio chiuso, la coda rada e corta, in terre lontane e sconosciute. Ma per fare la “fuitina” con il messere attempato e acciaccato, non dico già in pensione perché significherebbe che sta per morire, occorrono una serie di riti e di preparazioni costanti, un budget non adatto a chi desidera fare risparmi e anche una buona dose di punti interrogativi perché a priori, non puoi sapere quanto ti costerà l’operazione “capodanno alle terme con delitto“. Soprattutto non sai se resisterai a tavola, dopo i 18 mini antipasti, sino alla mezzanotte e al trenino di rito che ogni anno ci si deve sorbire, mentre alitate di Champagne con ruttini vaporosi ti arrivano dal vagone umano davanti e anche dal vagone che hai attaccato dietro.

. E tu sei lì in mezzo alle lucine psichedeliche che devi percorrere tutto il salone, la hall, il bar, la sala ristorante, la sala per i giocatori, in un serpentone di persone in età da quasi epitaffio. A quel punto o la va o la spacca: speri e preghi che dalla porta principale entri quel ronzino con il Principe che con un braccio ti raccolga e ti salvi da quelle alitate tremende. Ma cari amici miei, per fare ciò come ho già spiegato all’inizio la preparazione è lunga, costosa ed elaborata. Ne parliamo, se lo gradite nella seconda parte.

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